Di sicuro la sua elaborazione e l’affinamento della tecnica nel corso dei secoli è opera delle donne valsesiane.
Dato certo al momento è un atto notarile del 1685, un atto dotale, che per un grande fazzoletto bianco inserito nella dote certifica essere ornato da “ponchietto”. E’ quindi da presumere come a quell’epoca fosse già ampiamente radicato nella cultura artigianale tradizionale e la sua tecnica fosse già ben sviluppata e definita.
Prova ne sono anche le testimonianze iconografiche del 17esimo secolo (statua al Sacro Monte di Varallo e tela in Santa Marta a Borgosesia) o l’ampia produzione ritrattistica prima pittorica (dal ‘700 al ‘900) e poi fotografica.